L’industria incontra l’università attraverso l’High Tech Systems Center - TMC (it) Shape caret-double-left caret-double-right caret-down caret-left caret-right-circle caret-right Shape close dropdown expand more facebook Logo linkedin logo-footer logo-mark logo-mobile mail play search twitter youtube instagram
Menu Chiudi
article

L’industria incontra l’università attraverso l’High Tech Systems Center

Da buon tedesco, ho nel sangue l’aspirazione all’eccellenza. Quando ho iniziato a istituire l’High Tech Systems Center (HTSC – Centro sistemi high tech) presso la University of Technology (TU/e) di Eindhoven nel 2014, insieme al Professor Maarten Steinbuch, mi sono sentito subito a casa. Anche la TU/e punta all’eccellenza. Tuttavia, nonostante la corrispondenza delle nostre ambizioni, all’inizio mi sentivo un po’ solo a causa della carenza di focalizzazione, nel mio ambiente di provenienza, sulla cultura e sui valori. Ero prevalentemente interessato al contenuto e alla descrizione dei processi. Poi ho ribaltato questa situazione e mi sono assunto una maggiore responsabilità operativa. Mi sono spronato a proporre altri modi di lavorare e a dibattere sviluppi interessanti all’interno dell’HTSC. Le mie iniziative e le mie idee sono state accolte calorosamente. Questo ha migliorato la cooperazione con TU/e, dando inoltre visibilità all’HTSC.

Adattabilità e agilità

Da parte dell’industria c’è grande richiesta di persone altamente qualificate provenienti dalla TU/e. I dipartimenti formano studenti universitari, post-universitari e dottorandi, spesso in un contesto monodisciplinare. Sono molte le persone di talento che gravitano attorno all’università, ma per servire al meglio l’industria nelle sue esigenze di ricerca multi-disciplinare, abbiamo bisogno di figure non solo forti in termini di competenze tecniche, ma che siano anche adattabili e agili. È qui che interviene l’HTSC, un centro di ricerca che organizza programmi di ricerca multidisciplinari a lungo termine per i macchinari di nuova generazione. Parallelamente, il Centro opera come punto d’accesso privilegiato a cui l’industria può sottoporre questioni fondamentali di meccatronica. Noi rappresentiamo il collegamento tra la ricerca fondamentale e l’industria. Organizziamo la co-ubicazione, dove persone di diverse discipline si incontrano per accelerare le innovazioni.

Le innovazioni avvengono alle intersezioni

Come direttore generale di HTSC, all’inizio la mia sfida più impegnativa è stata l’assetto interno dell’università. Lo staff accademico vuole mantenere la “libertà della ricerca accademica”, mentre il nostro obiettivo è tradurre le esigenze industriali in quesiti di ricerca interessanti e stimolanti. Un professore punta a ottenere il riconoscimento del proprio campo di ricerca e delle proprie competenze, mentre noi ci occupiamo di piani d’azione a lungo termine in linea con l’ecosistema industriale. Questa sottile differenza nelle motivazioni può talvolta rappresentare una barriera, che è possibile superare concordando e stabilendo obiettivi comuni. Inoltre, attirando esperti del settore, i cosiddetti “fellow”, implementiamo nei nostri programmi il pensiero sistemico. Questi “fellow” sono in contatto con dottorandi e professori e ben comprendono le dinamiche dell’industria. Io ritengo che le innovazioni rivoluzionarie si possano raggiungere favorendo un ambiente in cui diverse discipline possano intersecarsi.

“Il successo dipende dalle persone, dalla cultura e dal ‘pensare fuori dagli schemi’. Non sempre riusciamo ad attenerci agli schemi, ma ci assumiamo responsabilità e dimostriamo spirito imprenditoriale, sempre accompagnato da rispetto per l’interlocutore”.

Pensare fuori dagli schemi

Il mio ruolo di Direttore dell’HTSC si aggiunge alla mia posizione in TMC, dove sono Direttore di cellula per i Technology Executives. Il mio lavoro quotidiano e la mia passione consistono nel riunire discipline diverse a un livello più alto all’interno di un’organizzazione. Questo fa di me un caso piuttosto unico in TMC e le mie competenze sono anche un valore aggiunto per la TU/e. Nel corso della mia carriera lavorativa, ho spesso agito da perno di collegamento tra due organizzazioni, facendole incontrare in un’ottica di partnership. Il mio compito è realizzare la cooperazione tra l’industria e la TU/e. Sono particolarmente soddisfatto di quanto abbiamo raggiunto finora. Siamo diventati un centro di ricerca riconosciuto, riceviamo finanziamenti dal mercato e in questo momento diamo impiego a circa 70 dottori di ricerca nello sviluppo di sistemi high tech. Organizziamo una quantità di eventi nel campus universitario, riunendo il mondo accademico e industriale. Il successo dipende dalle persone, dalla cultura e dall’aggiunta di colore. Non sempre riusciamo ad attenerci agli schemi, ma ci assumiamo responsabilità e dimostriamo spirito imprenditoriale, sempre accompagnato da rispetto per l’interlocutore. Oggi, l’organizzazione interna sta cambiando: i nostri colleghi sono desiderosi di partecipare e indirizzano le proprie energie nella ricerca comune, contribuendo in modo importante al nostro successo. Anche i leader dell’industria stanno abbracciando questa collaborazione e dicono che avremmo dovuto iniziare 10 anni prima.

Qual è il tuo passo successivo? Noi possiamo aiutarti

Fai la tua domanda