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TMC: aiutare i clienti a risolvere complicati rompicapi

Come ricostruire integralmente l’infrastruttura di un’azienda, in modo conforme agli attuali standard per l’industria medicale, mantenendo in funzione la produzione? Questa è stata la sfida affrontata da Rudy Krebbekx, Employeneur di TMC e Senior Project Manager presso Philips Healthcare. Negli ultimi venti mesi, Rudy è stato responsabile della fusione dei due stabilimenti separati di Philips MR a Best, nel Paesi Bassi, in un unico edificio. “È stato un rompicapo molto complesso e piuttosto impegnativo”, confessa Rudy, “ma siamo riusciti ad attenerci al nostro piano. Tutto si è risolto nel modo migliore”.

Philips Healthcare a Best produce numerosi dispositivi medici, compresi sistemi per risonanza magnetica. Fino a poco tempo fa, i sistemi per risonanza magnetica e i relativi componenti venivano prodotti in due stabilimenti diversi nello stesso sito di Best. Circa due anni fa, i direttori di Philips Healthcare hanno intravisto diversi possibili vantaggi nella possibilità di accorpare i due stabilimenti in un unico impianto produttivo. Innanzitutto, dislocare tutta la produzione in un’unica sede avrebbe liberato spazio e offerto alla società l’opportunità di intraprendere nuove e interessanti attività.

È stato compiuto un grande sforzo per allineare i piani di accorpamento alle esigenze dei molti interlocutori coinvolti. “È stata un’ottima occasione per saldare l’impegno e il coinvolgimento di tutte le persone interessate”, osserva Rudy.

Prevedibilmente, il processo si è rivelato piuttosto complesso. Non si è trattato solo di trasferire le apparecchiature da un edificio all’altro: era necessario apportare modifiche costruttive all’edificio per renderlo idoneo a ospitare tutti i macchinari. La soluzione ha dovuto combinare una riduzione della superficie adibita alla produzione con importanti estensioni degli edifici. “Siamo riusciti a ridurre del 12% lo spazio richiesto per le linee di produzione. Abbiamo pianificato ogni fase con estrema attenzione e dato fondo alla nostra creatività per trovare il layout ideale”.

Tuttavia, è stata necessaria l’aggiunta di ulteriori metri quadrati per ospitare tutto in un unico edificio. Il piano prevedeva un atrio d’ingresso completamente nuovo e un piano extra in una delle zone di produzione esistenti.

“Ricostruire una grande azienda è un’impresa piuttosto complessa di per sé, ma abbiamo dovuto anche mantenere in funzione la produzione durante le fasi di costruzione”, precisa Rudy. “Quello era il secondo tassello del rompicapo. Prima di poter iniziare i lavori di costruzione in una zona dell’edificio, abbiamo dovuto spostare la produzione in un’altra zona. Quando abbiamo terminato la prima fase dei lavori di costruzione, abbiamo dovuto spostare nuovamente altre linee di produzione, per lasciare spazio a una nuova zona in costruzione, e così via. Abbiamo costantemente comunicato con tutti gli interlocutori coinvolti. Dovevamo tenere in considerazione gli interessi di tutte le parti e trovare soluzioni che fossero vantaggiose per tutti”.

Un paio di settimane fa, è giunto il giorno del grande trasloco finale. Tutte le apparecchiature sono state spostate da un edificio a quello nuovo. “Tre camion continuavano a spostarsi avanti e indietro”, ricorda Rudy. “Tutto si è svolto secondo i piani”. Il giorno dopo, la produzione è ripresa. Tutti i pezzi del rompicapo sono andati perfettamente al loro posto.


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